Scopre i segreti dello storico “Barrio de Santa Cruz” (Quartiere Santa Croce)

Passeggiare per Siviglia è un piacere per tutti i sensi e sopratutto quando si percorre uno dei suoi quartieri più tradizionali. Oggi facciamo una passeggiata per le leggende del “Barrio Santa Cruz”, il quartiere ebreo di Siviglia per scoprire le sue strade e i suoi segreti più interessanti.

Ha la sua origene nell’antico ghetto di Siviglia, e è che la città albergava in tempi dell re Fernando III di Castilla, la seconda comunità ebrea più importante della Spagna dopo quella di Toledo. Tuttavia, dopo l’espulsione degli ebrei in 1483 il quartiere cadde in decadencia, fino al suo recupero e reurbanizzazione nel XIX secolo.

Santa Cruz, un quartiere per passeggiare e scoprire

Strade strette fiancheggiate per gli aranci, calesse e pati aperti dove, tra il cancello, possiamo vedere i luoghi dove sognava Washington Irving o dove si inspirarono grandi Opere come Don Giovanni, Carmen o Il Barbiere di Siviglia, per citare le più rappresentative tra più di 100 opere di bel canto basate nella città hispalense.

La leggenda di Susona Ben Suzón

 

Tra la storia e la leggenda si trova questa narrazione il cui ricordo ancora si guarda nella strada “Susona”, antica strada della “Muerte” (Morte).

Decadi dopo il gran massacro degli ebrei di 1391, nel che 4000 ebrei sono stati massacrati nella cità per mani dei cristiani, questi hanno deciso tramare un complotto. Di fronte al complotto c’era Diego Susón, la cui figlia era Susana Ben Susón, una delle più conosciute giovani della città in quello momento.

Lei si innamorò di un giovene cavaliere cristiano. Si dice che aspettavano che tutti nella sua casa si dormissero per incontrasi. Tuttavia, una notte, mentre speravano, ascoltò quello che il suo padre ed altri uomini stavano pianificando.

Spaventata per che potesse succedere qualcosa al suo amato, lo avvisò del complotto quella stessa notte. Ma crudele è l’amore quando si mischia con la religione, poiché il suo amato andò a raccontarsilo a don Diego de Merlo, assistente della città. Lui fermò ai sospetti e li mandò a giustiziare.

Nella piazza c’erano due uscite e quelli che uscivano per una strada vivevano e quelli che sceglievano l’altra morivano. Da allora quelle strade si chiamano strada Vida e strada Muerte ed oggi continuano ad avere a Siviglia tale denominazione.

Vergognata per il suo tradimento, la bella Susona chiese che alla sua morte le taglieranno la testa e a lasciarano appesa come dimostrazione del suo pentimento. E così si fece e si racconta che la sua testa è stata molti anni appesa.

Plaza de “Doña Elvira”

Possibilmente la piazza più bella del Barrio Santa Cruz. In questa picola piazza di forma quadrangolare, circondata di aranci e banche de piastrelle, e presiduta per una bella fonte centrale, si forgiò la leggenda del maggiore conquistatore della Spagna: Don Juan Tenorio. E buona prova di la sua proiezione internazionale è il Don Giovanni de Mozart, opera ispirata nel personaggio di Zorilla.

Questa piazza si transformò in: “Corral de Comedias” e fu qui propio dove inaugurò le sue opere Miguel de Cervantes.

E sebbene questa piazza deve il suo nome a  Elvira di Ayala, la sua popolarità è per Don Juan Tenorio di Zorrilla. Conta la leggenda sivigliana che qui si trovava la casa di Don Gonzalo di Ulloa, padre di Inés, l’amore impossibile di Don Juan Tenorio. Per lasciare costanza di ciò, nella piazza potrai trovare una placca di ceramica che dice così: “Dice la tradizione che in questo posto, antico Corral de Comedias di Doña Elvira, ebbe la sua sede la casa del commendatore di Calatrava, Don Gonzalo di Ulloa, padre di Doña Inés, e che la piuma di Don José Zorrilla, facendosi eco della leggenda, diede vita di Don Juan Tenorio.”

Le mura

Faceva parte dell’antica mura che difese Siviglia. La sua origene bisogna cercarlo in tempi dei romani, anche se di quella muraglia non rimanga nessun resto ed quella che vediamo attualmente la dobbiamo agli almohade.

Una cosa interessante che possiamo osservare è il sistema di canalizzazione dell’acqua che si realizzava attraverso due tubature di fango cotto, che portavano l’acqua al Alcázar.

 

Plaza de Santa Cruz (Piazza di Santa Croce)

 

 

Nello spazio dell’attuale piazza radicava una delle sinagoghe della città fino a 1391 che fosse convertita nella parrocchia della Santa Croce. In questa chiesa, abbattuta in epoca dell’invasione napoleonica, furono depositati i resti di Murillo. L’attuale croce di fucina, opera di Sebastián Conde di finali del secolo XVII, stava originariamente nelle strada Sierpes il cui nome proviene delle quattro figure serpentine che nascono dalla base della croce e sostengono i candelabri. Con la ristrutturazione urbanistica che soffrì la zona nelle prime decadi del secolo XX la croce si trasportò nella collocazione dove si trova attualmente. La chiesa che lì si trovava fu trasportata all’antico Monastero dello Spirito Santo, per strada vi Mateos  Gago.

 

Edifici distaccati

Ancora mancano tantissimi edifici e luoghi da vedere. Li nomino in spagnolo, cosi vi sia più facile localizzarli:

  • Palacio de Altamira
  • Iglesia de San José
  • Convento Madre de Dios
  • Iglesia de San Bartolomé
  • Hospital de los Venerables
  • Calle Cruces
  • Iglesia de Santa María la Blanca
  • Postigo de la Judería

 

Spero che ti sia piaciuto questo post e ti invito a che visiti questi ed altri angoli che ti aspettano in questa zona di Siviglia.

 

 

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